Montecarlo lancia un appello ai candidati lucchesi alla Camera ed al Senato per un forte sostegno al mondo dell'agricoltura attraverso la condivisione e sottoscrizione di precisi impegni nei confronti del territorio.
Attraverso un documento programmatico realizzato insieme dalle Città del Vino, di cui Montecarlo è membro toscano di rilievo con la vicepresidenza affidata dallo scorso luglio all'assessore all'agricoltura Angelita Paciscopi, la riflessione si incentra su alcune tematiche che, pur non essendo esaustive, indicano quali potrebbero essere le prime importanti azioni da intraprendere da parte del nuovo esecutivo a sostegno del mondo agricolo e di tutte quelle attività che, in modo diretto o indiretto, costituiscono un patrimonio di esperienze, lavori e saperi che devono essere salvaguardati e che sono potenziali produttori di nuova economia.
"L'agricoltura - sottolineano il Sindaco Vittorio Fantozzi e l'assessore Paciscopi- è in grado di dare un contributo importante allo sviluppo dei territori, alla tutela del paesaggio, alla qualità dell’offerta enogastronomica. Il nuovo Governo dovrà prendere impegni precisi in questa direzione e i nuovi parlamentari dovranno prendere coscienza di questo, pena un nuovo fallimento. In particolare, occorre rimettere al centro del dibattito il ruolo dell'agricoltura e la centralità dei Comuni, come quello di Montecarlo, come unico strumento utile per un efficace controllo del territorio sotto vari di vista: urbanistico, ambientale, produttivo, sociale.
Quelli che seguono sono gli argomenti che poniamo all'attenzione di tutti i movimenti e partiti affinché li presentino ai loro rispettivi candidati per il Parlamento, sia alla Camera sia al Senato, perché prendano precisi impegni nei confronti del nostro territorio. Montecarlo si fa interprete di queste sentite esigenze e si rende disponibile al confronto con tutti coloro che corrono oggi per un seggio al Parlamento e sono pronti a sostenere i piccoli comuni votati all'eccellenza agricola".
1. Promuovere la semplificazione sburocratizzando la gestione delle aziende agricole. La burocrazia impegna ancora troppo tempo prezioso per avviare o gestire un’azienda agricola.
2. Favorire l’accesso al credito per le aziende agricole, favorire l’accesso alla terra e incentivare così il ricambio generazionale. L’agricoltura ha bisogno dei giovani ai quali possono essere favorite le condizioni di accesso alla terra di proprietà pubblica che lo Stato non ha più interesse a mantenere.
3. Attrezzare le aree rurali di infrastrutture web (wireless, nuove tecnologie, ecc.) e di infrastrutture di area (viabilità secondaria, piste ciclabili, strade bianche e rurali, linee ferroviarie turistiche) per incentivare la conoscenza dei territori e il loro sviluppo socio-economico. L'isolamento comunicativo accentua la crisi.
4. Tutelare l’agricoltura di qualità attraverso la filiera corta, la tracciabilità, la biodiversità, il no fermo agli Ogm, la lotta alla contraffazione agroalimentare scoraggiando l’italian sounding. I prodotti made in Italy sono i più copiati e contraffatti perché sono i migliori al mondo.
5. Salvaguardare i piccoli Comuni e valorizzarne il ruolo di presidio territoriale e democratico, dotandoli delle giuste risorse per mantenere i servizi essenziali per i cittadini. Favorire le aggregazioni amministrative per mettere in rete funzioni e servizi e al tempo stesso creare politiche territoriali per lo sviluppo.
6. Favorire l’integrazione delle popolazioni immigrate che trovano sempre più spazio nei lavori agricoli, tutelarne l’occupazione e garantirne la formazione. La dignità dei lavoratori agricoli stranieri va tutelata concedendo loro la cittadinanza italiana. Così come ai loro figli: chi nasce in Italia è cittadino italiano.
7. Inserire nei programmi scolastici le tematiche legate all’educazione alimentare e al consumo dei prodotti locali, all’educazione al bere consapevole e al valore culturale del vino italiano, finanziare la ricerca, la cultura e la formazione. Chi conosce non ha paura nemmeno dell'alcol perché ne sa prevenire gli effetti negativi.
8. Favorire la promozione dei distretti enogastronomici, incentivare il rapporto tra pubblico e privato per la programmazione delle strategie di promozione, rilanciare le Strade dei Vini e dei Sapori e sviluppare l’offerta turistica legata all’enogastronomia che valorizzi le eccellenze dei territori. Il turismo esperienziale è la carta da giocare per i territori rurali.
9. Favorire la redazione di strumenti urbanistici e leggi volte alla tutela del paesaggio rurale, delle colture storiche (vigneti antichi, uliveti, ecc.) e dei saperi tradizionali, rilanciare la proposta di legge sullo stop al consumo di suolo agricolo. L’Italia è il Paese “del bello e del buono” e su questi elementi va ri-costruita una nuova strategia di salvaguardia, di sviluppo sostenibile e di promozione.
10.Favorire lo sviluppo di attività imprenditoriali legate alla Green Economy e alla sostenibilità ambientale. La nuova "industria" per l'Italia è formata da più elementi: il paesaggio, l'ambiente, l'agricoltura di qualità, i turismi esperienziali, la gastronomia, i prodotti tipici, la storia e la cultura. Su questi si deve progettare e investire.
Per informazioni
www.comune.montecarlo.lu.it