domenica 4 dicembre 2011

RISPOSTA AL COMITATO CONTRO LE ANTENNE


Non siamo affatto sorpresi dai contenuti del primo comunicato del neonato anonimo, e magari anche apolitico, comitato "contro le antenne(?)" .
Una precisazione si rende subito necessaria al lettore: sulle carte risultano essere circa 400 le firme in calce alle osservazioni al piano che regolamenta l'installazione dei ripetitori, ma considerando le doppie o triple firme delle stesse persone su più documenti ci si ferma assai prima. Un dato importante ed assai interessante, sia per la stampa che al numero ha dato il risalto del titolo, quanto per i non pochi montecarlesi che o non hanno firmato o nemmeno hanno avuto il privilegio, per restare in tema di partecipazione, di essere stati interpellati ne tanto meno coinvolti in sede di definizione delle osservazioni citate nel comunicato. Preferiamo invece sorvolare sui modi sbrigativi ed i toni allarmistici e spesso moralmente ricattatori con i quali molte delle firme sono state raccolte e tantissime altre non ottenute, grazie agli oltre quattromila  montecarlesi che avevano già ben chiara la situazione, che hanno preferito il colloquio con i propri amministratori ed hanno comunque scelto di non essere chiaramente coinvolti in un azione chiaramente strumentalizzata a fine politico, come per la famosa antenna sulla scuola.
Gli estensori del comunicato continuano ad ignorare totalmente il contesto, le leggi e le conoscenza tecniche e sanitarie che regolano questa materia preferendo alla realtà una lettura di comodo, esclusivamente personale quanto erronea, che vuole solo colpevolizzare l'amministrazione comunale appigliandosi ad aspetti formali infondati, facendosi non casualmente replica sbiadita dei comunicati della minoranza.
L'amministrazione ha coinvolto le compagnie come prescritto dalle leggi e come ribadito dalla recente legge regionale, ha fatto informazioni ed incontri pubblici in misura addirittura superiore ai comuni limitrofi sullo stesso argomento, ha salvaguardato gli edifici sensibili ed ha dato tutte le dovute risposte alle osservazioni tecniche in un consiglio comunale abbandonato invece dalla minoranza. Questo atteggiamento dimostra senza dubbi chi è che sa assumersi le proprie responsabilità davanti a temi difficili e sa amministrare il territorio conoscendo i problemi, tenendo conto delle leggi e offrendo le migliori soluzioni possibili ai problemi.
Con questo piano che regolamenta le installazioni ed i criteri cui le compagnie con licenza dello stato devono attenersi il comune ha posto un argine alle possibilità di una installazione selvaggia e priva di controllo dei ripetitori, ne ha minimizzato quindi il numero e ne ha soprattutto regolamentando le emissioni elettromagnetiche ben al di sotto  del limite di 6 volt/metro previsto dalla legge nazionale, arrivando in  fase previsione ad un massimo di 2,8 volt/metro ed in fase di realizzazione dell'impianto non oltre il 30% di questo valore, cioè al di sotto di un 1 volt/metro. Adesso il focus dell'amministrazione è già incentrato sulle forme di monitoraggio dei ripetitori già presenti sul territorio e sulla campagna di sensibilizzazione ed informazione sui campi elettromagnetici e sull'uso dei cellulari e non solo, che sono riconosciuti dalle organizzazioni sanitarie come il vero oggetto su cui concentrare l'attenzione per un loro corretto utilizzo.
Ci chiediamo, come tutti a Montecarlo, dove siano vissuti negli ultimi quindici anni questi novelli difensori della salute di tutti che sembrano non aver fatto mai caso alle antenne presenti sul nostro campanile ed ai loro possibili effetti. A meno che queste antenne non abbiano iniziato a far male, magicamente, solo da quando qualcuno non amministra più.

La lista "Per Montecarlo"
Tel. 3464003883

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