giovedì 20 settembre 2012

APPELLO ALLA CITTADINANZA DEL SINDACO DI MONTECARLO A SOSTEGNO DELLA PETIZIONE DE IL TIRRENO CHE VIETI LA VENDITA E LA SOMMINISTRAZIONE DI ALCOLICI AI MINORI


Sono lieto di aver sottoscritto la petizione avviata dal quotidiano Il Tirreno nelle ultime settimane, con una magnifica campagna di sensibilizzazione a cui molti autorevoli toscani hanno aderito con impegno e concreta sensibilità, a sostegno di una legge nazionale che vieti con il consumo la vendita e la somministrazione di alcolici ai minori di diciotto anni. Un provvedimento che qualsiasi Governo Italiano, degno di questo nome, avrebbe già aver dovuto normare senza bisogno di alcuna pressione, consapevole della straordinaria importanza che riveste la salvaguardia e l'educazione delle nuove generazioni.
Nella veste di Sindaco di Montecarlo, bandiera arancione del club e città del vino, borgo medievale da sempre dedito alla coltivazione della vite e dell'olio, sento non soltanto il dovere imposto dal ruolo istituzionale di provvedere per quanto nelle mie competenze e possibilità alla tutela delle nostre più giovani generazioni ma anche, ed oggi forse più considerate le statistiche in nostro possesso, di educarli alla più corretta alimentazione anche a questo scopo.
Il Comune di Montecarlo lavora allo scopo con il massimo impegno, derivante dalla consapevolezza dalla vocazione naturale del proprio territorio alla produzione di vini di eccellenza, tali da richiamare, per fare solo un esempio, un pubblico di oltre cinquantamila presenza tra cui moltissimi giovani durante la decennale festa del vino che organizziamo in settembre. L'impegno ad avviare con la prossima riapertura della biblioteca comunale - biblioteca che tra l'altro sarà specializzata sul mondo del vino, dell'olio e dell'enogastronomia - nei locali della Fondazione Pellegrini Carmignani in pieno centro storico di Montecarlo appositi corsi di educazione alimentare per tutti i ragazzi delle nostre scuole, in accordo con il dirigente scolastico ed il corpo docente e le associazioni del territorio.
Chi come noi conosce il mondo del vino, quello che va oltre la bottiglia e l'etichetta, fatto di fatica e sudore quotidiano di tanti piccoli produttori chiamati al sacrificio in un settore sacrificato dalla istituzioni centrali, sa bene quanto occorra vendere non solo la bottiglia ma la filosofia e la cultura che vivono in essa e che desideriamo sia conosciute per apprezzare il prodotto, sebbene alcolico.
Tra le tante bevande alcoliche oggetto dell'abuso da parte dei nostri ragazzi il vino è forse oggi quello chiamato a pagare il prezzo più alto sia per i danni arrecati sia nella ricaduta dei consumi, con il conseguente danno economico per tutto il settore. Ciò perché la grande diffusione sulle nostre tavole, nei nostri usi e  costumi e nel nostro quotidiano lo rende un modello ottimale per compararlo ai livelli di sanzioni previste dal codice della strada in caso di guida in stato di ebrezza.
Anche in questa direzione occorre allora lavorare, affinché al giusto divieto faccia da contraltare l'altrettanto doverosa politica dell'educazione non solo materiale bensì culturale dell'alimentazione, tanto che in essa si riflette lo stato di salute di una società.
Sarà con piacere che inviterò, per tramite di queste righe e delle altre pubblicate da Il Tirreno, i miei concittadini a sottoscrivere e sostenere, con il passaparola ed ogni altro mezzo, questa battaglia di civiltà che è la Vostra petizione.

Nessun commento:

Posta un commento