sabato 4 febbraio 2012

IL COMUNE PROCEDE CON LA MESSA IN SICUREZZA DEL BOSCO BRUCIATO. ALLA REGIONE LA RICHIESTA DI TUTELA PER 7 ALBERI MONUMENTALI


Procede l'intesa opera dell'amministrazione comunale a tutela delle aree boschive del territorio di Montecarlo. A seguito del drammatico incendio sviluppatosi lo scorso mese di luglio il Comune ha intrapreso sul finire dell'anno tutte le più urgenti opere di messa in sicurezza della zona interessata dalle fiamme. Sono stati così eseguiti, con gli addetti della ex Comunità Montana Mediavalle del Serchio, oggi Unione dei Comuni, sotto la direzione del dottor Livio Giacomelli, gli interventi di taglio delle piante bruciate a più imminente rischio di caduta, predisposte griglie per la regimazione delle acque per evitare l'erosione del terreno e ripristinata la viabilità interna della zona. Un intenso lavoro ambientale cui il comune, impegnato nel reperimento delle risorse inseriti nel piano regionale di sviluppo rurale, intende far seguire ulteriori interventi di messa in sicurezza accelerando, per quanto possibile, il rimboschimento anche a considerazione dell'impatto paesaggistico che la suddetta aerea riveste per il territorio.
A supporto dell'opera di sensibilizzazione e di maggiore tutela delle aree verdi del territorio, dopo la lettera aperta del Sindaco alla popolazione, gli incontri pubblici e con le associazioni di protezione civile e la celebrazione della festa dell'albero al plesso scolastico di San Giuseppe, l'amministrazione comunale ha avviato l'iter per il riconoscimento nell'apposito albo regionale degli alberi monumentali censiti a Montecarlo.
Individuati, censiti ed inseriti nella strumentazione urbanistica comunale le sette piante presenti sul territorio, già riconosciute e tutelate quindi dall'amministrazione comunale come alberi monumentali, sono stati ufficialmente segnalati alla direzione generale delle politiche territoriali ed ambientali della regione toscana per avviare la procedura di iscrizione all'albo regionale.
Nel merito si tratta di piante plutosecolari, scolpite nell'immaginario storico ed affettivo dei montecarlesi, come la Sughera di San Giuseppe nota per l'uso della sua corteccia a fine isolante alla storica fornace di mattoni di Montecarlo; il leccio ed il pino della fattoria Mazzini, quest'ultimo già  noto in tutte le fotografie più antiche del paese; il secolare Cedro di Villa Mimosa la cui forma irregolare è dovuta al muro della villa stessa e l'Ailanto delle Quattro Strade inserito più di un secolo fa per alimentare la coltura del baco da seta e punto di riferimento per i pellegrini che ogni 31 maggio vi si ritrovavano in processione prima di salire alla Collegiata di Montecarlo.
"Questa ulteriore iniziativa vuole non solo dare la giusta tutela ad un patrimonio considerato universale per i montecarlesi - sottolineano il Sindaco e l'assessore all'ambiente Emanuele Stefanini - ma sigillare anche formalmente la storicità e l'importanza naturalistica di questi alberi che sono impressi nell'immaginifico, della Montecarlo degli ultimi due secoli. Stiamo lavorando, ed è nostra intenzione coinvolgere le scuole e le associazioni, per un nuovo monitoraggio di altri piante che possano ricevere la stesa tutela sia negli strumenti comunali che in quelli della regione affinché la sensibilità verso la salvaguardia dei boschi e di ogni singolo nostro albero, ancora più profonda dopo l'incendio dello scorso anno, non venga mai meno".

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Il Pino della Fattoria Mazzini in centro storico a Montecarlo

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