Chi, politico ente o istituzione, purtroppo non avesse avuto modo di presenziare, a mio avviso per mancanza di tempo, all'incontro di ieri in Camera di Commercio promosso dai sindacati agricoli e volesse conoscerne la sintesi, ebbene la troverebbe in queste tre parole: l'agricoltura lucchese muore.Non c'è volontà ne intento di esagerazione, tanto meno nella scelta delle parole considerata la ricchezza - almeno questa non tassabile - della nostra lingua, quanto semmai il dovere di essere chiari ed aderenti alla realtà.L'effetto dell'applicazione dell'Imu sui fabbricati rurali darà il colpo di grazia al già fragile, eppur meritovole, tessuto agricolo della provincia, con quanto ne verrà dietro in termini di occupazione, di reddito delle famiglie, di chiusura delle aziende ed abbandono della terra.Poco rincuora se i Comuni, ai quali il prode governo dei professori - per definizione "braccia sottratte all'agricoltura" - ha rilanciato la palla della fissazione delle aliquote, applicheranno lo 0,1 anziché lo 0,2 per cento perchè il danno sarà comunque fatto, sia nella forma che è pressoché volutamente mediatica, sia nella sostanza perchè Roma risponderà entro giugno sul problema sollevato mentre i bilanci comunali dovranno invece essere approvati entro il prossimo 30 marzo.Sulla scia della retorica del "devono pagare tutti" - già vanificata per taxisti, farmacisti ed altri che si son fatti sentire adeguatamente - si colpisce al cuore il settore primario, quel mondo agricolo che da decenni non conosce una riforma degna del significato del termine, ne nazionale ne europea, che vive da anni di sussidi mascherati da incentivi e detrazioni e dove la parola sviluppo non si pronuncia nemmeno più. Assaltare alla diligenza l'agricoltura italiana, le cui condizioni tutti conoscono, è un atto di miopia politica consumato sull'altare della magnanimità che ci si attende dall'Europa sulla tenuta dei nostri conti.Coloro i quali, come Monti, credono alla formula che "sia giusto che paghino anche gli agricoltori", come se essi fossero i detentori di chissà quali ricchezze riposte nei fienili, credono alla favole perchè quando a giugno arriverà la scadenza della prima rata dell'Imu tutti vedranno come la botte del contadino non solo sia vuota ma abbondantemente raschiata.Al governo non importa adesso, a meno non convergano su Roma tutti i trattori d'Italia, ma considerando il prezzo del gasolio i ministri sanno di poter star tranquilli anche sotto questo aspetto, tanto più che spetta ai Sindaci il lavoro sporco.Alle amministrazioni locali l'onere di decidere quanto tassare una rimessa ed una stalla, perché si dice loro che i proventi resteranno interamente nelle loro casse. Ecco il gioco: mentre i trasferimenti statali vengono ulteriormente ridotti e con essi quelli della regione ai Comuni si lascia la scelta obbligata di alzare le aliquote, Imu ed Irpef, per fare fronte a minore entrate già decise. Siccome sulla base imponibile dell'Imu il governo prenderà comunque il 3,8% del totale, ai consigli comunali l'esercizio matematico di far quadrare i bilanci previsionali. Altro che "rimpinguare le casse del comune" come qualche distratto per strada ancora borbotta infastidito.E se per i Comuni più grandi della Lucchesia l'agricoltura è solo una delle tante note dolenti di cui occuparsi in questi tempi di crisi, per Montecarlo essa è tutto. E' l'economia, il turismo, la tutela ambientale. Una religione della terra la cui fede pervade ogni cosa e l'idea di farci fare i Ponzio Pilato è un ruolo che noi amministratori non accettiamo. Non serve, non basta far pagare di più se non si pongono anche le condizioni per lasciar creare reddito e ricchezza a chi lavora la terra.Lancio, quindi, il messaggio a tutte le cariche politiche presenti in provincia ma assenti ieri, al Prefetto di Lucca, alle categorie sindacali, agli agricoltori diretti per agire subito insieme nei confronti del governo nazionale : è il momento di farsi sentire o di rassegnarsi a diventare muti per sempre.Vittorio FantozziSindaco di Montecarlo
martedì 28 febbraio 2012
L'AGRICOLTURA LUCCHESE MUORE
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento