giovedì 1 marzo 2012

LETTERA APERTA A NAPOLITANO, AL GOVERNO ED AI POLITICI TOSCANI IL SINDACO DI MONTECARLO "IMU SUI FABBRICATI RURALI. A RISCHIO L'INTERO COMPARTO AGRICOLO"

Il Sindaco di Montecarlo Vittorio Fantozzi torna sul tema Imu ed i suoi effetti sul comparto agricolo provinciale e si rivolge con una lettera direttamente alle più alte cariche dello Stato sollecitando, al Presidente della Regione nonché alle cariche elettive del territorio lucchese.
Nel merito il primo cittadino sollecita le cariche politiche diretta espressione della provincia, dai deputati e senatori fino ai consiglieri regionali ed al Presidente della Provincia, a farsi portavoce del concreto rischio di "default" per le imprese agricole lucchesi alla luce della decisione del governo di tassare  con l'Imu anche i fabbricati rurali.
Di seguito in allegato la lettera scritta ed inviata dal Sindaco che invita la stampa lucchese a raccogliere ed a sostenere, oltre a quanto già fatto fino ad oggi, il mondo agricolo lucchese.

"Amareggia, eppure al tempo stesso incoraggia, constatare come gli allerta di crisi e le grida di aiuto del comparto agricolo lucchese non trovino, mi chiedo se a motivo dei numeri e delle dimensioni del settore, lo stesso eco degli altri, degli industriali ad esempio fino ai commercianti ed alle categorie professionali di tutte le latitudini. Amareggia perché pare sia ormai un dato scontato, acquisito da tutti, che quello agricolo sia il figlio di un dio minore, i cui mali e dolori non possano mai essere così acuti e gravi come quelli dell'industria o del più vasto ed anonimo settore terziario. Chissà non sia stata questa la causa dell'assenza del mondo politico all'incontro di martedì in camera di commercio, inclusi i 10 candidati a sindaco di Lucca. Quel politico che snobbasse quel che resta del mondo agricolo lucchese, a motivo dei numeri e delle dimensioni, ritenute ininfluenti sulla bilancia elettorale commetterebbe, certamente un grave errore di valutazione, ma sopratutto un peccato di estrema incoerenza.
Sarebbe infatti assai vile menar vanto in interviste e comizi delle produzioni tipiche del territorio, traino del suo buon nome della lucchesia nel mondo senza tener conto di coloro che lavorano a mantenere e continuare nel tempo questa qualità, che non si produce in fabbrica e tiene conto da sempre della mano dell'uomo.
Ancor più infimo citare a bocca piena, in comunicati stampa e programmi elettorali, le bellezze paesaggistiche ed ambientali della provincia di Lucca, come veicolo cardine della promozione turistica, se poi non si riconosce al mondo agricolo, ed a nessun altro, il ruolo di custode e manutentore di questo patrimonio e dell'indotto che esso genera per l'intera economia del territorio.
Coloro i quali assistono all'agonia del mondo agricolo come si osserva un funerale da dietro le saracinesche abbassate non si illudano di essere esenti da ulteriori lutti dovuti a politiche fiscali assai lasciate al caso, pronte a colpire in toto chi non ha la forza e sopratutto risorse e strumenti per ricattare e riscattare i propri privilegi.
La consapevolezza di tutto ciò è quanto invece ci incoraggia, ci determina più che mai oggi dinnanzi alle scelte unilaterali - perché di questo si è trattato, non discutendo con i sindacati e le amministrazioni del territorio - che un governo di tecnici avulsi dalla realtà del paese ponga alla gogna l'agricoltura italiana alla stregua di considerazioni accademiche ed estranee all'equità tanto sbandierata.
Ai nostri quotidiani locali ed a tutti gli organi di informazione il caloroso invito, a mani giunte, affinché la flebile voce degli agricoltori lucchesi trovi eco per mezzo della vostra solidarietà, della vostra comprensione e della vostra professionalità nel far emergere, con inchieste ed interviste ai veri protagonisti, non solo Il dramma che si prospetta ma le grandi potenzialità di questo settore.

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