Ormai è evidente anche a chi non è pratico di politica che il gruppo consigliare Montecarlo E’ Bellissima è stato esautorato dal Pd. Questo partito non ha fatto tesoro delle recenti politiche e continua nella sua aggressione a una maggioranza che sta attivamente lavorando, che ha utilizzato con grande attenzione le risorse pubbliche e nonostante le ben note ristrettezze prosegue nel realizzare il proprio mandato votato dai cittadini di Montecarlo.
Unito a questo c’è il fatto che essere giudicati da Angelo Monaco, "volto nuovo" del pd montecarlese, è uno dei paradossi che la vita politica ci può offrire, un po’ come quando l’Unità beatificava Stalin come benefattore dell’umanità . L'indimenticato vice sindaco della giunta Poleschi, coautore di un piano strutturale volto a privilegiare ben altre "mura" sul territorio comunale, e per questo bocciato sonoramente dai montecarlesi, non si stanca di fare la predica all'amministrazione nel suo tentativo di agganciare i voti montecarlesi di Grillo con una pessima imitazione di Casaleggio.
Su tutti gli argomenti affrontati con la consueta supponenza, cui peraltro siamo abituati, Monaco ed il Pd mostrano più del solito una confusione di fondo, fonte di amnesie e contraddizioni, frutto dei dispiaceri avuti con le primarie e coi risultati elettorali, i peggiori di sempre nella storia politica montecarlese.
Sulla possibile sede del distaccamento di vigili del fuoco volontari Monaco, pur favorevole, si appiglia a dettagli tecnici già valutati che in niente ostacolano la funzionalità di un servizio sul quale dimostra, comunque, di non sapere niente.
La vendita della ex scuola di Micheloni acquisita non da un privato cittadino ma da una cooperativa che continuerà a gestire un servizio fondamentale per la comunità, non ci pare un operazione di immagine ma un risultato concreto e voluto cui abbiamo lavorato per mesi ma Monaco - noto alla memoria dei montecarlesi come “inauguratore di cantieri" in campagna elettorale - finge di non saperlo, come a suo tempo non seppe offrire insieme alla minoranza alternative alla sua alienazione.
La facile ironia sui matrimoni lo tranquillizzi, il comune dai matrimoni incassa e non spende, soprattutto non sottrae risorse alle politiche sociali concordate con i sindacati e per i 100 mila euro ci sorprende come egli sia talmente distratto e disinformato da non sapere che essi sono stati persi bensì riassegnati alla Misericordia che in collaborazione con il Comune attiverà a breve il centro diurno presso la nuova struttura della Fornace.
Contraddittoria, infine, la sparata sulle dovute manutenzioni al patrimonio storico di Montecarlo, ottenuto con l'intervento delle fondazioni bancarie che non si occupano di finanziare parchi giochi, seguita dall'accusa di abbandono ed incuria del centro e delle mura urbane. Forse Monaco, che come il Pd e la minoranza consiliare non ha mai pronunciato la parola "mura" negli ultimi quattro anni - l'unico vero immobilismo che conoscono i montecarlesi - ne durante i suoi mandati trascorsi se non in senso edilizio, ora vuole spendere soldi pubblici sul privato ad esclusivo fine elettorale. È proprio vero che non ci sono più i compagni di una volta.
Monaco curi innanzi tutto la memoria noi continueremo ad amministrare secondo gli impegni presi con la cittadinanza montecarlese la quale senza bisogno di essere aizzata ha la propria indipendenza e libertà di giudizio, la stessa che dal 1999 lo ha scientemente collocato prima all'opposizione e poi lasciato fuori dal consiglio comunale.
Roberto Del Vigna
Capogruppo lista civica Per Montecarlo
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