È stato per tutti, nel secondo dopoguerra, la "guardia" di Montecarlo, l'unico vigile urbano fino all'ampliamento del personale alla fine degli anni settanta.
Nato a Montecarlo il 21 ottobre 1914, settimo ed ultimo di una semplice famiglia di contadini, sin da ragazzo mostrò interesse e passione per la poesia, che usava recitare in occasione di “Veglie” anche sino a notte inoltrata. Usò “cantare” per anni nelle piazze, accanto al banchetto di ambulante, mestiere che aveva abbracciato con entusiasmo.
Divenuto nel 1951 vigile urbano del Comune di Montecarlo, Simone iniziò quella intensa attività poetica che lo rese, in breve tempo, assai noto in Toscana ed in altre regioni. Vinceva così il primo premio del “Boccabugia”, a Vergemoli nel 1972, e si classificava secondo nello stesso concorso l’anno successivo. Riceveva premi e riconoscimenti a Civitavecchia, sempre nel ’72, a Roma, a Capannori (Giotto D’Oro) nell’80, menzioni d’onore a Roma nell’81 e nell’82, mentre nell’83 gli veniva assegnato il premio speciale nel concorso di poesia a Viareggio. Partecipò alla trasmissione radiofonica “La Corrida” ed a diverse puntate del “Grillo Canterino”.
I Montecarlesi ne ricordano, con affetto, la semplice e acuta umanità, e le applauditissime cantate in Piazza d’Armi in occasione delle feste settembrine del Vino. E’ morto a Montecarlo il 3 marzo 1990.
Il Comune lo ricorda da nove anni con un partecipato concorso di poesia dedicato ormai di livello extra regionale, che quest'anno si terrà nelle serate del 29 e del 30 giugno nella centrale piazza Carrara di Montecarlo, ma in occasione del 680º della fondazione del borgo voluto da Carlo IV l'Amministrazione a deciso di commemorarlo anche in Municipio con l'affissione di una targa ricordo per l'attività svolta come dipendente comunale e per la carriera artistica guadagnata in tutta una vita con la sua poesia.
"È un altro atto dovuto - sottolinea il Sindaco Vittorio Fantozzi - nei confronti di un concittadino che si è reso e ci ha ha reso noti con l'uso della parola e della voce in momenti vivaci della cultura poetica toscana della seconda metà toscana, specie tra quelli improvvisatori che sono stato e sono vanto della nostra invettiva artistica regionale".
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