Un sabato da non perdere al Festival del Vino di Montecarlo con un programma ricco di grandi eventi. Mentre la centrale piazza Carrara sarà animata dal consueto concerto bandistico della Filarmonica Giacomo Puccini di Montecarlo, e la piazza Garibaldi sarà a misura di bambini e famiglie con gli spettacoli del clown e le animazioni del gruppo storico montecarlese, il salotto del vino ospiterà una serata tutta a base del miglior farro della Garfagnana, bagnata dai vini della Tenuta del Buonamico e della Fattoria Attilio Tori, con ospiti d'eccezione il caporedattore de "La Nazione" Remo Santini ed il cittadino onorario di Montecarlo, nonché noto giornalista ed enogastronomo di ritorno in Rai, Beppe Bigazzi.
Tutto esaurito per le serate d sabato e domenica al Teatro dei Rassicurati, che quest'anno celebra i 40 anni di ininterrotta attività culturale, portando in scena il Così fan tutte di Mozart diretto dall'astro lucchese Jonathan Brandani per l'organizzazione dei giovani talenti del Lucca Opera Festival. In occasione della prima il Sindaco di Montecarlo Vittorio Fantozzi porterà il saluto della comunità ai presenti commemorando l'importante ricorrenza, sottolineando l'importanza odierna del Teatro dei Rassicurati per la vita culturale, sociale e la promozione turistica e commerciale del territorio montecarlese.
Nel 1965, infatti, si progettò la demolizione del teatro, andato in disuso dal dopoguerra e dichiarato pericoloso per la pubblica incolumità, quando i vecchi Montecarlesi tuttavia si ribellarono e nel 1968, per volontà popolare ed interessamento dell'Amministrazione comunale, iniziarono i lavori di restauro e di ripristino del Teatro. I lavori di restauro si conclusero nel 1973, quando esso fu riaperto con la memorabile ripresa dell'opera buffa Il Ciarlatano, di Domenico Puccini, diretta dal maestro e cittadino onorario Herbert Handt, con scene di Marco Pasega.
La tradizione teatrale nel paese di Montecarlo risale almeno al 1639, quando un gruppo di giovani propose al Comune di "comprare o far fare una scena e prospettiva per recitare comedie, a ciò non habbino sempre accattarla da altre castelle inferiori a Monte Carlo come hanno fatto finora".
Mancano tuttavia altre notizie fino al 1702, quando si formò a Montecarlo un'associazione di benestanti e di possidenti, chiamata Accademia degli Assicurati, con il proposito di mettere in scena nel paese, con attori locali o compagnie, delle rappresentazioni teatrali: l'insegna dell'Accademia era l'immagine della Vergine e di una torre, con chiara allusione alla fortezza e alla Madonna del Soccorso, con il motto mediceo "Praesidium et Decus", cioè "difesa" e "ornamento", concetti ambedue assunti in riferimento sia alla figura divina che alla installazione militare paesana, già legate dalla leggenda del miracolo dell'apparizione protettrice della Madonna su di una torre. L'accademia trovò la sede per gli spettacoli in uno spiazzo all'aperto vicino alla Porta Nuova, con la possibilità di ricorrere al riparo di ampie cantine in caso di pioggia, messe a disposizione della famiglia fiorentina dei Bardi, che possedeva in Via Pescheria un palazzo, ancora esistente, in Montecarlo. Intorno al 1750, l'Accademia acquistò un immobile privato e ne fece un teatro, forse a pianta rettangolare: l'istituzione venne soppressa dal Granduca di Toscana nel 1791, insieme a molte altre del genere, ma il teatro fu riaperto pochi anni dopo, nel 1795.
L'Accademia venne in quell'anno rifondata con il nuovo nome dei "Rassicurati" e la ricostruzione del teatro venne affidata all'architetto fiorentino Antonio Capretti. L'armoniosa e minuscola saletta ovale, capace di 200 posti al massimo, è circondata da un doppio ordine di 22 altrettanto minuscoli palchetti, più i quattro di proscenio. L'ambiente riproduce in miniatura le caratteristiche strutturali ed ambientali del classico "Teatro dell'Opera" dei secoli XVIII e XIX. Gradevoli, anche se molto ritoccate, le decorazioni a tempera dei parapetti, dei palchi e della volta, che mostrano festoni, cammei e drappeggi, di un gusto piuttosto eclettico. Nel corridoietto a ferro di cavallo che circonda la sala, al piano terra, di fronte all'ingresso centrale, una lapide del 1894 ricorda lo scrittore e patriota montecarlese Enrico Franceschi, animatore di una filodrammatica paesana agli inizi del Risorgimento, il quale, con la sua appassionata attività, rese familiare ai Montecarlesi tutto il repertorio drammatico risorgimentale, dall'Alfieri al Manzoni, al Pellico, al Niccolini. All'ingresso, un'altra lapide ricorda l'intervento del poeta Giuseppe Ungaretti in difesa del piccolo Teatro minacciato dalla distruzione.
Sul minuscolo palcoscenico passò anche tutto il repertorio del melodramma italiano, da Rossini a Bellini, da Donizetti a Verdi, e di operisti ottocenteschi minori, oggi quasi del tutto dimenticati. Dopo il 1871, anche il giovane Giacomo Puccini frequentò il Teatro dei Rassicurati, in occasione delle gite a Montecarlo in compagnia della sorella Ramelde, istitutrice in casa Macarini-Carmignani, oggi Palazzo Lavagna in via Carmignani. Nel 1894 il teatro fu ancora una volta restaurato ed ampliato con l'aggiunta delle quattro "barcacce" del proscenio. L'Accademia si sciolse definitivamente nel 1922 e, con atto di donazione, cedette l'immobile al Comune.