Sarà possibile firmare tutti i giorni, dalle 9 alle 13 presso l'ufficio segreteria ed anagrafe del Comune di Montecarlo, per chiedere l'indizione del referendum popolare che chiede la riduzione delle indennità dei parlamentari italiani e l'abolizione di molti loro privilegi.
L'iniziativa, nata tramite i social network come facebook, è partita per mano di semplici cittadini raggiungendo fino ad oggi 86mila iscritti nel gruppo de "Referendum sugli stipendi dei politici italiani" e superando il milione di contatti all'appello che invita a recarsi a firmare presso i municipi o i banchetti allestiti nelle piazze delle città d'Italia.
I quesiti proposti riguardano la riduzione degli stipendi dei parlamentari chiedendo l'abrogazione dei privilegi previsti dalla legge 1261 del 1965.
L'iniziativa è stata avviata dall'amministrazione comunale per mano del Sindaco Vittorio Fantozzi, che ha aderito al comitato in veste di libero cittadino e che vidimerà personalmente le firme raccolte.
"Occorre - spiega il primo cittadino - che a fare sacrifici per uscire dalla crisi siano chiamati non solo i cittadini oggi in coda a pagare la prima rata dell'ignobile Imu ma soprattutto la classe politica centrale Italiana, la più cara d'Europa. Essendo ormai evidente l'incapacità e la non volontà politica di questa legislatura, peraltro appoggiata dai maggiori partiti, di abbattere la spesa pubblica anche con la riduzione dei privilegi vergognosi e delle indennità sproporzionate ad ogni media europea, a differenza della legge di iniziativa popolare che prevede di essere discussa dal parlamento, il referendum resta l’unica arma per sotterrare questa classe politica.
Questo referendum è completamente autofinanziato dai promotori che hanno già definito come, in caso di raggiungimento del quorum, il rimborso previsto dall'articolo 4 della legge 157 del 3 giugno 1999 sarà devoluto in opere di solidarietà e beneficienza”. La raccolta delle 500.000 firme necessarie a richiedere referendum (art. 75 Costituzione della Repubblica Italiana) è iniziata il 27 maggio 2012 e terminerà il 27 luglio 2012".
“Abrogazione parziale della legge 31 Ottobre 1965 n.1261 sulla determinazione delle indennità spettanti ai membri del Parlamento”.
Volete voi che sia abrogata la legge 31 ottobre 1965, n.1261, Determinazione della indennità spettante ai membri del Parlamento, limitatamente alle seguenti parti?:
Art. 1, comma 1, limitatamente alle parole: “1. comprensive anche del rimborso di spese di segreteria e di rappresentanza”.
Art. 2, comma 1, limitatamente alle parole: “1. Ai membri del Parlamento è corrisposta inoltre una diaria a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma”.
Art. 2, comma 2, limitatamente alle parole: “2. Gli Uffici di Presidenza delle due Camere ne determinano l'ammontare sulla base di 15 giorni di presenza per ogni mese ed in misura non superiore all'indennità di missione giornaliera prevista per i magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate”.
Art. 3, comma 4, limitatamente alle parole: “4. Restano in ogni caso escluse dal divieto di cumulo le indennità per partecipazione a Commissioni giudicatrici di concorso, a missioni, a Commissioni di studio e a Commissioni di inchiesta”.
Art. 4, comma 2, limitatamente alle parole: “2. Qualora il loro trattamento netto di attività, escluse le quote di aggiunta di famiglia, risulti superiore ai quattro decimi dell'ammontare dell'indennità parlamentare, detratti i contributi per la Cassa di previdenza per i parlamentari della Repubblica e detratte altresì l'imposta unica sostitutiva di quelle di ricchezza mobile, complementare e relative addizionali e l'imposta sostitutiva dell'imposta di famiglia, è loro corrisposta, a carico dell'Amministrazione presso cui erano in servizio al momento del collocamento in aspettativa, la parte eccedente”.
Art. 4, comma 3, limitatamente alle parole: “3. Sono comunque sempre corrisposte dall'Amministrazione le quote di aggiunta di famiglia”.
Art. 4, comma 4, limitatamente alle parole: “4. se non per anzianità”.
Art. 4, comma 5, limitatamente alle parole: “5. Allo stesso sono regolarmente attribuiti, alla scadenza normale, gli aumenti periodici di stipendio”.
Art. 4, comma 7, limitatamente alle parole: “7. Il periodo trascorso in aspettativa per mandato parlamentare è considerato a tutti gli effetti periodo di attività di servizio ed e computato per intero ai fini della progressione in carriera, dell'attribuzione degli aumenti periodici di stipendio e del trattamento di quiescenza e di previdenza”.
Art. 4, comma 8, limitatamente alle parole: “8. Durante tale periodo il dipendente conserva inoltre, per sé e per i propri familiari a carico, il diritto all'assistenza sanitaria e alle altre forme di assicurazione previdenziale di cui avrebbe fruito se avesse effettivamente prestato servizio”.
Art. 5, comma 3, limitatamente alle parole: “3. L'indennità mensile e la diaria per il rimborso delle spese di soggiorno prevista dall'art. 2 sono esenti da ogni tributo e non possono comunque essere computate agli effetti dell'accertamento del reddito imponibile e della determinazione dell'aliquota per qualsiasi imposta o tributo dovuti sia allo Stato che ad altri Enti, o a qualsiasi altro effetto”.
Art. 5, comma 4, limitatamente alle parole: “4. L'indennità mensile e la diaria non possono essere sequestrate o pignorate”.
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